PERIFERIE INVISIBILI

12.01.2014 22:56

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PERIFERIE INVISIBILI

Dicono che in periferia l'aria è più buona, che si vive meglio. E verranno a strapparne straccetti, a butterarla di sbarre." Questa è una citazione di una poetessa e scrittrice russa, Marina Cvetaeva.
Ma vediamo come sono davvero le periferie nel Comune di Tivoli. Intraprendiamo questo viaggio con Ciro D’Ettorre presidente del comitato Arci e Salvatore Ravagnoli presidente del Comitato Città Termale.


Com'è vivere le periferie della città di Tivoli?

CIRO D’ETTORRE: Vivere nella periferia di Tivoli è abbastanza difficile. Una città che non sa sfruttare il proprio patrimonio artistico-culturale e che non cura il centro storico, figuriamoci se si preoccupa delle periferie. L'Arci in particolare è lasciata in stato di abbandono,strade piene di buche ( in particolare adesso la strada Arci sta praticamente piano piano franando), mancanza di servizi ( non esiste una piazza, un parco giochi per bambini, la chiesa è una ex casa cantoniera e la scuola elementare ivi esistente da almeno 50 anni è stata chiusa, mancanza in molte zone di rete fognaria e illuminazione pubblica).

SALVATORE RAVAGNOLI: E' non vivere Tivoli, Noi qui siam più periferia romana, tant'è che anche la politica nella confusione odierna ha permesso di chiamarci Terme di Roma. E' l'incubo di divenire l'argine di quella Babilonia che è la capitale dove risolvere i problemi è solo mandarli fuori dal raccordo.

I vostri comitati cittadini come operano sul territorio?

CIRO D’ETTORRE: Il comitato Arci, rinnovatosi da pochi mesi sta cercando di fare il possibile per sensibilizzare l'amministrazione pubblica a fare qualcosa per questo quartiere. Ultimamente sono state raccolte piu di 700 firme per il problema della "strada Arci"
Cerca altresì attraverso gli organi di stampa di sensibilizzare l'opinione pubblica e chi di dovere ad attivarsi per risolvere i problemi del quartiere per renderlo più vivibile e più a misura d'uomo. Ci rendiamo conto del periodo di crisi che attraversa tuo il paese ma siamo stufi di essere cittadini di serie B in quanto anche noi paghiamo le tasse e vorremmo usufruire di un minimo di servizi. Mesi fà siamo rimasti isolati ( per venire all'Arci bisognava prendere l'autostrada o passare per Castel Madama) in quanto vi era stata una piccola frana in corrispondenza degli Archi Romani vicino al ponte sulla via Empolitana (la variante al suddetto ponte è stata progettata almeno 30 anni fà, rimodificata, riapprovata ecc.. e giace sul tavolo della provincia).

SALVATORE RAVAGNOLI: Il CCT tenta di funzionare da intermediario tra le problematiche territoriali e le amministrazioni, tentando di tradurre la rabbia di chi si sente abbandonato in domande o proposte concrete.

Quali provvedimenti andrebbero presi a favore della riqualificazione delle periferie?

CIRO D’ETTORRE: credo che per riqualificare le periferie andrebbe rimesso mano ai piani regolatori. Ri-progettata la planimetria, la viabilità e i servizi occorrenti e poi magari mediante sovvenzioni o fondi statali o europei, realizzate le opere magari anche mediante capitali privati.
Credo che una città degna di questo nome si veda anche da come cura le periferie, dove la gente piano piano si trasferisce ad abitare vista la mancanza di alloggi al centro. Quindi anche questo quartiere non è più un quartiere dove le persone avevano il terreno dove passare i week end ma ormai un quartiere dove sempre più persone si trasferiscono per vivere.

SALVATORE RAVAGNOLI: Bisognerebbe comprendere che l'80% dei nostri problemi si risolvono con una gestione oculata della cosa pubblica e non con opere faranoiche.


 


 

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