La carica dei 700 per la strada che frana -Il tempo

19.12.2013 22:10

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 La carica dei 700 per la strada che frana

TIVOLI La strada cede, le transenne rischiano di rimanere per sempre e in 700 chiedono aiuto al commissario prefettizio, Alessandra de’ Notaristefani di Vastogirardi, per trovare una soluzione.


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TIVOLI La strada cede, le transenne rischiano di rimanere per sempre e in 700 chiedono aiuto al commissario prefettizio, Alessandra de’ Notaristefani di Vastogirardi, per trovare una soluzione. A lanciare l’allarme sicurezza sono i cittadini che abitano nel quartiere Arci, preoccupati per la situazione in cui versa una delle arterie principali della periferia tiburtina, che in questi anni ha visto un aumento esponenziale dei residenti che chiedono anche maggiori servizi. A raccogliere le firme, allegate in una lettera inviata all’attenzione del vice prefetto che guida la Città dell’Arte da qualche mese, è stato il «Comitato di quartiere Arci», che ha preso in mano carta e penna e passando di casa in casa ha raccolto le adesioni all’appello. «Il transennamento di fortuna, o meglio i picchetti di ferro piantati nel terreno, privi di segnaletica luminosa nonché di tappi antifortunistici, creano il restringimento notevole ad una sola carreggiata regolata da semafori da oltre due mesi – dicono i promotori della petizione -. Questo provvedimento crea grandi disagi alla viabilità del quartiere stesso e rende difficoltoso l’accesso ai mezzi di soccorso e di servizio». Insomma un problema le cui conseguenze si fanno sentire praticamente ogni giorno, visto l’elevato numero di macchine che ogni giorno entrano e escono da quella zona. A peggiorare la situazione ci ha pensato la situazione climatica, che ha aggravato il cedimento strutturale che preoccupa non poco chi passa in quel punto. Ma le rivendicazioni non finiscono qui: l’allarme rosso scatta anche per la manutenzione delle vie, ìormai ridotte all’inverosimile», «le profonde buche ed i ferri che provocano continue forature ai pneumatici e gravi danni alle autovetture». Insomma l’elenco di questioni non si esaurisce in poche righe ma viene spiegato in due pagine che si concludono con una richiesta di incontro visto che l’elezione del nuovo sindaco, calendario alla mano, non è proprio dietro l’angolo. Con questa protesta le zone della città in stato di agitazione sono diventate quattro, una sorta di effetto domino partito da Tivoli Terme che si è allargato a macchia d’olio.

Annalaura Consalvi

 

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